
La parodontologia studia i tessuti del parodonto (peri=attorno; odons=dente) e le patologie ad esso correlate. Si occupa quindi dell’insieme dei tessuti molli (il legamento parodontale e la gengiva) e duri (cemento radicolare e osso alveolare) che circondano il dente assicurandone la stabilità .
L’obietivo della parodontologia è quello di diagnosticare e trattare precocemente le parodontiti (un tempo definite con il termine generico di piorrea), ovvero le infezioni di origine batterica che interessano i tessuti di sostegno dei denti.
Causate da batteri patogeni specifici, favorite da fattori ambientali dell’ospite (fumo, diabete, familiarità )e da predisposizione genetica, le parodontiti si differenziano per l’aggressività e la rapidità con cui si manifestano e vengono classificate in base alla progressione delle lesioni. I tessuti interessati , infatti, subiscono un danno che, a parità di stimolo, può essere diverso da individuo ad individuo in relazione alla differente risposta immunitaria evocata.
L’esordio delle parodontiti è, nella stragrande maggioranza dei casi, subclinico: scarsi o assenti sintomi specifici e assenza di dolore; compare ad un certo punto una gengivite che si palesa con sanguinamento spontaneo o stimolato (spazzolamento) delle gengive. La gengivite è una manifestazione assolutamente reversibile nelle sue fasi iniziali ma se non precocemente intercettata evolve in parodontite, caratterizzata invece dalla distruzione irreversibile dei tessuti di supporto.
Più preoccupanti sono i sintomi tardivi: recessione dei tessuti gengivali, comparsa di mobilità e migrazione dei denti, ascessi gengivali, alitosi, etc.
La diagnosi deve essere tempestiva e precoce, per questo nel nostro studio eseguiamo uno screening parodontale (PSR) su tutti i pazienti sopra i vent’anni che ripetiamo ad ogni controllo annuale anche in assenza di segni clinici.
Qualora lo screening risulti positivo procediamo ad una approfondita valutazione parodontale con mappatura dei siti infetti e raccolta di documentazione fotografica e radiografica.
La terapia si articola in tre fasi principali:
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terapia causale non chirurgica: ha l’obiettivo di rimuovere tutti i fattori causali e predisponenti;
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terapia chirurgica: ha l’obiettivo di correggere i difetti provocati dalla malattia;
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terapia di mantenimento: ha l’obiettivo di preservare il nuovo stato di salute e limitare il rischio di recidiva.
oggi si esegue quotidianamente in studio le tre branche in cui si suddivide la chirurgia parodontale, :
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chirurgia muco gengivale, per la ricopertura delle recessioni gengivale;
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chirurgia resettiva, per l’eliminazione chirurgica dei difetti ossei;
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chirurgia rigenerativa, per la riparazione e la rigenerazione di nuovo osso.
